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BELLA LATINA

di STEFANO FURLAN

INIZIO

OTT

2022

H 19.30

DEBUTTO

MAG

2023

H 21

MAX

12

PARTECIPANTI

DURATA

135

ORE DI FORMAZIONE

Regia

STEFANO FURLAN

luci

GIANLUCA CAPPELLETTI

SCRITTURA ORIGINALE

STEFANO FURLAN

FOTO

UMBERTINA MESCHINI

informazioni

Docente: Stefano Furlan

 

Durata: da Settembre 2022 a Maggio 2023
Totale ore: 135 ore di formazione
Cadenza: un incontro a settimana della durata di 3 ore
Partecipanti: il seminario è aperto a un max di 12 partecipanti

info e prenotazioni

+39 3332854651

Bella Latina è un progetto dedicato alla memoria.

E’ un racconto autobiografico di chi si è trovato suo malgrado a far parte di un esperimento e ne racconta gli effetti collaterali. E’ un momento di riflessione sulla necessità del riconoscersi in una memoria collettiva. E’ lo svelarsi di verità nascoste e di parole soffocate.

Come si vive a Latina?

“Bella Latina
Come una putea che cria
Ma nessuno la ‘scolta.
Il dolore non esiste.
Padri come padroni.
Figli come somari.
Donne come vacche.
Vacche da ingrassare,
per la fame,
che Dio la maledica.”

sinossi

Bella Latina

Bella Latina è il risultato di un percorso intenso e condiviso, nato nei corsi di formazione teatrale diretti da Stefano Furlan, e realizzato con un gruppo di allievi che hanno deciso di mettersi in gioco per raccontare una storia unica: la loro.

Lo spettacolo non è un racconto storico sulla nascita della città di Latina. È qualcosa di più personale, più intimo. È un racconto autobiografico che dedica alla città uno sguardo nuovo e sentito, un omaggio a una terra dalle mille sfaccettature, ma anche il palcoscenico di un esperimento che ha lasciato un segno indelebile nel percorso di vita di chi ci è nato.

Il punto di vista che attraversa lo spettacolo è quello di chi è figlio di genitori arrivati in questa città in un tempo sospeso: troppo piccoli per ricordare pienamente i luoghi di provenienza, ma troppo grandi per sentirsi davvero parte della nuova terra. Latina diventa così una “terra di mezzo”, un luogo privo di radici certe, orfano di tradizioni, storie e memorie che, a volte, era più comodo non raccontare.

Questo vuoto, questa assenza di appartenenza, genera una frattura: tra il dentro e il fuori, tra ciò che siamo e ciò che ci circonda. Un vuoto che ci accompagna, invisibile, anche quando varchiamo i confini della nostra geografia personale, quando ci allontaniamo da ciò che chiamiamo casa o radici.

“Negli anni  ho raccolto pensieri, scritto frammenti, annotato ricordi: tutti dedicati a questa città. Quasi fosse un modo per riappropriarmi di una storia che mi appartiene e che ora voglio condividere.

Con coraggio – o forse un pizzico di incoscienza – ho deciso di portare alla luce quei ricordi dimenticati, di dar loro vita attraverso la forza del teatro. Ciò che vedrete è un mosaico di frammenti, un racconto che vuole far rivivere emozioni e memorie attraverso le voci e i corpi dei miei allievi.

Che queste parole, e questa serata, possano essere un invito alla riflessione. Non solo su Latina, ma su tutto ciò che definisce le nostre radici, i nostri legami, la nostra identità.” 

Stefano Furlan

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